L’universo parallelo degli Avatar, creato dall’AD di Facebook, Mark Zuckerberg, sta scuotendo il sistema economico e politico internazionale per le implicazioni che potrebbe avere nel prossimo futuro. C’è chi, come la Cina, previene anziché curare, duplicando l’idea e aprendo su Baidu (il motore di ricerca cinese) il proprio Metaverso, o il Giappone, che sta investendo nella tecnologia delle apparecchiature per diventarne il leader mondiale, e chi come l’Italia, in nome della tutela dell’interesse nazionale e della sovranità digitale, inizia a discutere in Parlamento dei possibili problemi futuri legati alla coesistenza fra un mondo reale ed un mondo virtuale.
La questione è tutt’altro che banale e coinvolge molti ambiti, partendo da una questione fondamentale: l’assenza di una regolamentazione giuridica applicabile alla piattaforma in questione e alla società titolare della stessa, che, peraltro, risiede legalmente in Irlanda.
Il buon Zuckerberg, per superare i problemi di FB, mette insieme un gruppo di finanziatori e fonda nel 2015 la società, sfruttando, per poi lanciarla, l’onda lunga dell’online forzato da Covid-19. Il CICIR (China Institutes of Contemporary International Relations) in uno studio evidenzia una crescita esponenziale della vendita di apparecchiature per videogiochi tridimensionali, sfruttati anche su Metaverso. Nel primo trimestre del 2021 le spedizioni globali di apparecchiature per caschi VR sono aumentate del 52% su base annua, il tasso di crescita annuale raggiungerà nei prossimi cinque anni il + 39%.
Nel settembre 2021, Facebook ha annunciato che avrebbe investito 50 milioni di dollari nel Metaverso Project, collaborando con i partner per costruirlo in modo responsabile. Molte aziende tecnologiche come Nvidia, Google e Tencent sono entrate nel “Metaverso”. Secondo le previsioni di IDC USA (International Data Corporation), dal 2020 al 2024, il tasso di crescita medio annuo della scala globale del settore della realtà virtuale raggiungerà il 54%. Meta ingloba Facebook, Instagram, Whatsapp e sviluppa i visori di realtà virtuale Oculus Rift. Il nome, che riprende il termine greco Meta, significa letteralmente “oltre l’universo”. Lo scopo è di offrire all’utente una dimensione in cui, grazie ad un “gemello” virtuale, tutto è possibile ed accessibile, grazie alla criptovaluta e all’intelligenza artificiale. Ma non solo.
Nell’ecosistema Internet, con Metaverso, gli utenti possono godere di una diversa fruizione delle esperienze che fanno nel mondo reale avendo la possibilità di sfruttare l’elevata interconnessione, la conservazione permanente, la riproduzione panoramica e l’elevata immersione che non possono essere raggiunte nel mondo reale. Viene in altre parole annullato il concetto di tempo e capovolto il concetto di spazio, sfumando il confine fra mondo reale e mondo virtuale. No limits.
Tre sono le questioni sul tavolo: alienazione dal mondo reale per i teenengers, accesso a dati sensibili degli utenti, squilibri di natura concorrenziale fra le aziende.
Il primo è preoccupante ma è prevedibile, un “work in progress” dell’isolamento pandemico del passato biennio. Gli under 20, già nativi digitali, scontano ora le potenziali problematiche legate all’isolamento dal mondo reale, alla dipendenza digitale e alla perdita di ogni contatto fisico e sociale in 2 anni importanti della loro vita.
Il secondo tocca un tema delicato: la condivisione di dati e informazioni sugli utenti che accedono, registrandosi, alla piattaforma. Grazie ai moderni device, metadati e impronte digitali verranno raccolti tracciando e rivelando tutto: identità, età, preferenze di consumo, numeri di carta di credito, informazioni sul conto bancario e molto altro. Lo scopo non è tanto farsi i “fatti” degli altri, quanto profilare gli utenti attraverso un’analisi dei loro comportamenti con lo scopo di utilizzare le loro informazioni con finalità commerciali e di lucro.
Infine, Metaverso, come tutte le grandi piattaforme digitali, svolge un ruolo di intermediazione per la maggior parte delle transazioni tra utenti finali e utenti commerciali. Esse agiscono sempre più spesso da punti e controllori dell’accesso tra aziende e consumatori, beneficiando di una posizione consolidata e duratura, rendendoli monopolisti di un conglomerato di ecosistemi che creano attorno ai loro servizi di piattaforma di base. Il loro controllo crea tra loro e molti utenti commerciali una forte dipendenza, che sfocia in comportamenti sleali nei confronti dei consumatori e di altre piattaforme meno organizzate che rischiano così di soccombere.
Purtroppo, non esiste ancora una regolamentazione Europea che disciplini ed uniformi le regole prima che ciascuno stato decida in autonomia, frammentando il mercato comunitario.
L’Unione Europea sta lavorando ad alcune proposte di legge che, indirettamente, andranno a gestire gli effetti che potrebbero innescarsi sia sotto il profilo della sicurezza che commerciali. Fra queste: le proposte “Artificial Intelligence Act”, “Digital Services Act (DSA)”,” Digital Markets Act (DMA)” ed i regolamenti “platform-to-business”.
La prima individua e suddivide le quattro tipologie di rischi che possono esistere nei sistemi di intelligenza artificiale: rischio inaccettabile, rischio elevato, rischio limitato e rischio minimo, e stabilisce le rispettive categorie di piani di risoluzione. Avrà un largo impatto, in quanto sono molti i gruppi che forniscono e gli utenti che utilizzano il sistema IA in Europa come quelli provenienti da paesi terzi che hanno accesso alla rete Europea. Le altre iniziative legislative richiedono ai fornitori di servizi digitali e agli operatori di piattaforme (come Metaverso) di: aumentare la trasparenza, rispettare il diritto di scelta degli utenti, proteggere rigorosamente la privacy e limitare alcune applicazioni che possono comportare rischi elevati per gli utenti.
Grazie alla negoziazione delle regole a tutela degli interessi nazionali, l’Europa potrebbe diventare l’area geopolitica con i maggiori vincoli legali per Metaverso. Per pre-posizionarsi, Zuckenberg ha giocato d’anticipo, annunciando la creazione di 10.000 posti di lavoro in Metaverso per gli Europei.