ETICHETTATURA DEL VINO. LEGGERE CON ATTENZIONE PER SCEGLIERE CONSAPEVOLMENTE.

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QUANTO CONTA L’ETICHETTA DI UN  VINO ?

L’etichetta di un vino non è solo uno strumento di marketing: è un documento tecnico, regolato da norme europee e nazionali, che comunica al consumatore informazioni essenziali sulla provenienza, sulla filiera e sul livello di responsabilità del produttore.

Un’attenzione particolare va dedicata alle diciture come “imbottigliato all’origine”, “prodotto e imbottigliato da” e “integralmente prodotto all’origine”. Queste sono disciplinate dal Regolamento (UE) n. 1308/2013, che stabilisce l’organizzazione comune dei mercati agricoli, e dal Regolamento delegato (UE) 2019/33, che definisce le modalità di presentazione ed etichettatura dei prodotti vitivinicoli.

Si tratta di un’indicazione obbligatoria importante ai fini della esatta conoscenza del processo di produzione del vino dall’uva alla bottiglia e dei sui eventuali passaggi da un’azienda ad un’altra ai fini della tracciabilità del prodotto. 

 Vediamole nel dettaglio.

“IMBOTTIGLIATO ALL’ORIGINE”

Questa dicitura indica che il vino è stato imbottigliato nel luogo in cui è stato vinificato. Il riferimento normativo è l’art. 50 del Reg. (UE) 2019/33. L’informazione garantisce che il vino non è stato trasportato sfuso, ma non fornisce informazioni sulla provenienza delle uve. È utilizzabile anche da aziende che acquistano vino o mosto da terzi, vinificano in loco e imbottigliano.

“PRODOTTO E IMBOTTIGLIATO DA”

Indica che l’azienda ha effettuato sia la vinificazione che l’imbottigliamento. Il riferimento normativo è l’allegato I, punto 1, del Reg. (UE) 2019/33 e definisce un maggiore controllo sul processo di produzione, mentre le uve possono provenire da conferitori esterni. Questa soluzione è spesso adottata da cantine che non coltivano direttamente tutti o una parte dei vigneti da cui provengono le uve che utilizzano, ma gestiscono integralmente la trasformazione.

“INTEGRALMENTE PRODOTTO ALL’ORIGINE”

L’azienda gestisce tutte le fasi del processo di produzione: dalla vigna, alla bottiglia. Il riferimento normativo è l’art. 50, comma 1, lettera f, del Reg. (UE) 2019/33. L’uva è coltivata, vinificata e imbottigliata nello stesso sito e non c’è nessun passaggio esterno. Essendo riservata ad aziende che gestiscono l’intera filiera, quasi sempre è riservata ad aziende di piccole o medie dimensioni legate a identità territoriali specifiche.  dalla vigna alla bottiglia, e rappresenta un indicatore di autenticità e coerenza territoriale.

La corretta interpretazione delle diciture da parte del consumatore risulta rilevante anche per il mercato, sempre più orientato alla sostenibilità e alla trasparenza per una scelta consapevole degli acquisti e dei consumi negli esercizi commerciali.  Valutare il grado di controllo del produttore sulla filiera, distinguere tra operatori agricoli e puri imbottigliatori, comprendere il valore aggiunto di un vino integralmente prodotto in azienda, sono tutti elementi che rafforzano la fiducia nella denominazione e nella tracciabilità dei prodotti vitivinicoli. Va detto, che le DOC e DOCG attraverso i loro Consorzi di tutela, impongono già stringenti vincoli sulla provenienza delle uve, sul luogo di vinificazione e affinamento, ma non possono anche garantire che l’intera filiera sia gestita esclusivamente internamente. Le diciture facoltative, se correttamente utilizzate, integrano il disciplinare e offrono al consumatore un ulteriore strumento di conoscenza e valutazione.

ETICHETTATURA NON CONFORME: SANZIONI E RESPONSABILITÀ

L’etichettatura dei prodotti vitivinicoli è soggetta a controlli da parte degli organi competenti, tra cui ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari). In caso di violazioni, come l’uso improprio di diciture regolamentate, informazioni ingannevoli o omissioni obbligatorie, si applicano sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, penali.

Le sanzioni possono variare da un minimo di 516 euro a oltre 20.000 euro, a seconda della gravità e della recidiva, e possono includere sanzioni molto pesanti per i produttori come: il ritiro del prodotto dal mercato, la sospensione o revoca dell’autorizzazione alla produzione, le segnalazioni alle autorità giudiziarie in caso di frode commerciale.

Per i produttori, questo significa che l’etichetta non è solo uno strumento di comunicazione, ma un atto giuridico che comporta responsabilità diretta. La trasparenza è una scelta etica con importanti risvolti legali.

L’OPINIONE DEGLI ESPERTI