Lasciare esprimere il vino che si ottiene da un’uva sana perché prodotta da una vigna ricca di vitalità. Assicurare il giusto apporto di nutrienti al vigneto grazie ad un terreno naturalmente ricco di elementi organici utili alla pianta, accompagnare il processo di sviluppo e di maturazione dei frutti avendo cura di gestire la chioma e dimenticarsi di qualsivoglia intervento fisico o chimico che possa forzare il naturale ciclo della vite. È questo il segreto del Pinot Nero Mason di Mason, punta di diamante della produzione vinicola biodinamica dell’Azienda Manincor, un piccolo gioiello nel cuore dell’Alto Adige che da sempre mette l’ambiente e la qualità al centro della sua attività.
I conti Michael e Sophie Goëss-Enzenberg, attuali proprietari della tenuta, una ventina di anni fa decidono che, dopo 400 anni di tradizione, era arrivato il momento di fare un salto di qualità senza compromessi, sposando una filosofia olistica nella produzione: la biodinamica. 15 anni fa ho fatto la mia prima vendemmia biodinamica in Manincor”, racconta Helmut Zozin, direttore tecnico dell’Azienda, “una sfida con la vigna e con me stesso, che venivo da un’esperienza importante nella Cantina di Caldaro. Il tempo mi ha dato ragione. Le nostre vigne sono forti e sane a dispetto dell’età e i vini esprimono personalità ed equilibrio”. Cinquanta ettari di superficie vitata aziendale, divisa su 7 poderi, con rese per ettaro che arrivano a fatica a 60 quintali, ma spesso stanno intorno ai 40. Qui si alternano vigne di un’età media oltre i 20 anni a siepi ed alberi su cui nidificano gli uccelli, pecore quessant che pascolano fra i cereali e le leguminose che germogliano nell’interfilare e, sotto le zolle, formiche e lombrichi arricchiscono il terreno di micronutrienti essenziali alla vigna.
Con l’arrivo di settembre inizia la vendemmia e con essa un nuovo ciclo per il micro-universo Manincor. “Il Pinot Nero arriva a maturazione verso la metà di settembre e se il tempo è bello possiamo vendemmiare in tranquillità. La raccolta è a mano con selezione dei grappoli già in vigneto”, spiega Zozin, “E’ un lavoro enorme che richiede tempo, esperienza ed attenzione quasi maniacale. L’uva che arriva in cantina deve essere perfetta per non sviluppare processi indesiderati durante la vinificazione.” Il Mason di Mason è il prodotto di selezione dell’appezzamento migliore dei 4 ettari dedicati al Pinot Nero a 400 mt di altitudine esposti a sud. Poco meno di 5000 bottiglie all’anno che segue un processo scandito dalla natura ma controllato dall’uomo.
Realizzata sottoterra, poco più in là della dimora storica, riprende su tre livelli con pareti oblique la topografia dei vigneti. In cemento armato miscelato a sostanze organiche, con l’andare del tempo e il naturale effetto del clima, assomiglia nelle parti visibili ai muretti a secco dei vigneti. Areazione controllata per assicurare umidità alle barrique e asciutto nell’area stoccaggio delle bottiglie, sfrutta la geotermia per ottimizzare gli scambi di calore. Ma la vera risorsa è nella forza di gravità che consente di svolgere i processi di vinificazione secondo naturali inclinazioni. Le uve, il mosto e il vino, seguono un percorso in discesa, senza l’uso di pompe, evitando danni meccanici alla produzione.
“Ogni partita d’uva proveniente dai diversi appezzamenti viene lavorata separatamente”, prosegue Zozin, “la fermentazione del pigiato avviene in tini di legno spontaneamente, grazie a lieviti indigeni. La macerazione dura tre settimane, mentre la follatura viene fatta due volte al giorno.” Segue un affinamento in legno per 15 mesi in barrique, con almeno un 50 % di legno nuovo, dove il vino resta sempre a contatto con lieviti fini. Solo in un secondo momento si tagliano le singole partite selezionando le botti migliori per il Mason di Mason. L’ imbottigliamento segue le fasi lunari. “Da quest’anno abbiamo sostituito la capsula di stagno sopra il tappo con una fascetta di carta e abbiamo alleggerito il peso delle bottiglie di vetro”, conclude Zozin,” Meno vetro da riciclare, meno stagno da eliminare e un aiuto all’ambiente e all’economia.”